Meteorologia

IL VENTO  

Volendo semplificare al massimo il concetto potremmo definire il Vento come la conseguenza dello spostamento di una massa d’Aria da una locazione ad un’altra.

Entrando più nello specifico, il Vento è la risultante della circolazione spontanea di aria calda e fredda che per la loro caratteristica, si rincorrono prendendo ognuno la posizione dell’altra: l’aria calda, infatti, tende a salire nell’atmosfera, mentre, l’aria fredda tende a discendere, cosìcché si mette in moto un circolo d’aria calda e fredda (flusso) che determina la formazione del vento.

Scendiamo ulteriormente nello specifico:

Tra suolo, atmosfera e oceani avvengono continui scambi di materia ed energia.

Il Sole irraggia il nostro pianeta provocandone il riscaldamento sia della terra, sia dei mari sia dell’atmosfera; Tale riscaldamento, a causa della forma fisica del nostro pianeta che è sferico, avviene in modo diseguale  nelle diverse zone, così  ai Poli avremo un minore riscaldamento, all’Equatore avremo il massimo riscaldamento, nelle fasce Sub-Equatoriali avremo un moderato riscaldamento.

Inoltre, le diverse superfici presenti sul nostro pianeta; Acque dei mari-laghi e fiumi, Superfici Pianeggianti piuttosto che Montagnose, a loro volta determinano un assorbimento di calore e di luce solare non uniforme, creando così, da zona a zona, differenze di temperatura, che prendono il nome di gradienti termici orizzontali e differenze di pressione che prendono il nome gradienti barici.

L’atmosfera, assorbendo calore dalla superficie terrestre si riscalda creando delle masse d’aria calda che per le loro caratteristiche di temperatura e pressione tendono a risalire l’atmosfera. L’aria calda normalmente si trova più vicina al suolo che è la fonte del calore; poiché essa è meno densa e quindi più leggera di quella fredda, tende a portarsi verso l’alto. L’aria che sale è sottoposta a pressione sempre minore e si espande perché le particelle che la compongono possono distribuirsi in un volume maggiore. Anche il calore si distribuisce su un volume maggiore, per cui la temperatura diminuisce.

Poiché l’espansione avviene senza cessione di calore o assorbimento di calore dall’aria circostante, si dice adiabatica

 L’aria calda salendo lascia il posto a l’aria fredda che per le citate caratteristiche, inverse rispetto a quelle descritte per l’aria calda, tende invece a discendere nell’atmosfera (subsidenza), ed è in questo modo che si innesta il circolo virtuoso che determina la formazione del Vento.

Alla base di una colonna d’aria ascendente si forma una zona di bassa pressione, mentre dove l’aria scende verso il suolo si forma una zona di alta pressione.        

L’atmosfera tenta costantemente di ripristinare l’equilibrio, e quindi l’aria si muove dalle zone di alta pressione verso quelle di bassa pressione.

Se consideriamo Il movimento del vento rispetto alla superficie terrestre vediamo che esso può essere verticale e in questo parleremo di moto convettivo o orizzontale e in questo parleremo di moto advettivo.

La velocità del vento viene misurata con l’anemometro in km/h e viene descritta dalla scala di Beaufort, dal nome dell’ammiraglio inglese F. Beaufort, 1774-1857, che la propose.

SCALA BEAUFORT

(velocità del vento a una altezza standard di 10 m su un terreno piatto)

 

Grado

Velocità km/h

Tipo di Vento

Caratteri Indicativi

0 

0-1 

calma 

il fumo ascende verticalmente; il mare è uno “specchio” 

1 

2-5 

bava di vento 

il vento devia il fumo; increspature dell’acqua 

2 

6-11 

brezza leggera 

le foglie si muovono, una girandola ordinaria è messa moto; onde piccole, ma evidenti 

3 

12-19 

brezza 

foglie e rametti costantemente agitati, il vento dispiega le piccole bandiere; piccole onde, creste che cominciano a infrangersi 

4 

20-28 

brezza vivace 

il vento solleva polvere, foglie secche, foglietti di carta, i rami sono agitati; piccole onde che divengono più lunghe 

5

29-38

brezza tesa

gli arbusti con foglie cominciano a oscillare; nelle acque interne si formano piccole onde con creste; onde mode rate, allungate

6

39-49

vento fresco

grandi rami agitati, i fili telegrafici fanno udire un sibilo, si formano marosi, con creste di schiuma bianca generalmente con spruzzi

7

50-61

vento forte

alberi interi agitati, difficoltà a camminare contro vento; il mare è grosso, la schiuma comincia a essere sfilacciata in scie

8

62-74

burrasca moderate

rami spezzati, il camminare contro vento è impossibile; marosi di altezza media e più allungati, dalle loro creste, si distaccano turbini di spruzzi

9

75-88

burrasca forte

camini e tegole asportati; grosse ondate, spesse scie di schiuma e di spruzzi sollevate dal vento possono ridurre la visibilità

10

89-102

tempesta

rara in terraferma; alberi sradicati, gravi danni alle abi- tazioni; enormi ondate con lunghe creste a pennacchio

11

103-117

fortunale

si verifica raramente; gravissime devastazioni; onde enormi e alte che talvolta possono nascondere navi di medio tonnellaggio; visibilità ridotta

12

oltre 118

uragano

in terraferma, distruzione di edifici, manufatti ecc.; in mare l’aria piena di schiuma e di spruzzi porta a visibilità assai ridotta

                                                                             

  

TRAMONTANA - Nord - N 0°  

La tramontana è un vento freddo proveniente da nord, da dove spira con violenza, causando repentini e considerevoli cali di temperatura.

Può verificarsi a cielo sereno, oppure con cielo nuvoloso e precipitazioni quando è associata ad un sistema perturbato. Quest'ultimo caso è, appunto, quello detto di "tramontana scura" che, nella Riviera ligure, spinge giù dall'arco appenninico e alpino le perturbazioni provenienti da settentrione.

grecale - Nord-Est - NE 45°  

Il grecale o greco è un vento mediterraneo che soffia da nord-est. Soffia con particolare frequenza soprattutto sulle regioni del Mediterraneo centrale e sulle regioni adriatiche. Il vento è così denominato perché dall'isola di Zante (Grecia), punto di riferimento della rosa dei venti.

Il vento di grecale può essere associato a tempo perturbato anche lungo le regioni del versante tirrenico e sulla Pianura Padana.

In questo caso le correnti in quota possono essere occidentali o sud-occidentali, associate al passaggio dei sistemi perturbati, mentre i venti al suolo risultano soffiare da nord-est.

Tale configurazione, se associata nella stagione invernale dalla discesa di aria artica marittima dalla porta del Rodano, può creare le condizioni adatte per le nevicate a quote bassissime e anche in pianura sulle regioni occidentali italiane

 

Nella stagione invernale, il vento assume spesso le caratteristiche di vento freddo e secco associato alla discesa di aria artica continentale, soffiando spesso con intensità moderata o forte.

Attraversato il Mar Adriatico, il vento impatta lungo il versante orientale della dorsale appenninica, ove si forma il muro dello stau, che porta tempo molto perturbato e freddo a est e clima asciutto e secco a ovest, pur con temperature basse. 

Durante la stagione estiva, il vento di grecale soffia come brezza di terra lungo le coste del Tirreno e come brezza di mare lungo il litorale adriatico.

levante - Est - E 90° 

Il Levante è un vento generalmente debole che spira da Est verso Ovest nel Mediterraneo occidentale. Il vento si origina nel centro del Mediterraneo al largo delle Isole Baleari e soffia verso Ovest per raggiungere la sua massima intensità attraverso lo Stretto di Gibilterra. La sua influenza è sentita fino in Italia sul Tirreno e sulla parte centro-meridionale dell'Adriatico. È un vento fresco e umido, portatore di nebbia e precipitazioni, riconosciuto come causa di particolari formazioni nuvolose sopra la Baia e la Rocca di Gibilterra, dove può provocare mare agitato e trombe marine. Il vento può manifestarsi in qualunque periodo dell'anno, ma ricorre comunemente fra luglio e ottobre. D'inverno, il Levante è spesso accompagnato da piogge forti. Il nome del vento deriva da levante inteso come Est, il punto cardinale da cui ha origine. Può essere chiamato anche Euro, vento che gli antichi confondevano con il Libeccio-Scirocco o Scirocco.

 

Sud-Est - SE 135° 

lo scirocco (dall'arabo shulùq, vento di mezzogiorno) è un vento caldo proveniente da Sud-Est che proviene dal Sahara e da altre regioni del nord Africa. Prendendo tradizionalmente come punto di riferimento l'Isola di Zante (nel Mar Ionio), lo Scirocco prende il nome dalla Siria, direzione dalla quale spira il vento.

Nasce da masse d'aria tropicali calde e secche trascinate verso nord da aree di bassa pressione in movimento verso est sopra il Mar Mediterraneo. L'aria calda e secca si mischia con quella umida del movimento ciclonico presente sul mare ed il movimento in senso orario spinge questa massa d'aria sulle coste delle regioni del sud Europa.

Lo scirocco secca l'aria ed alza la polvere sulle coste del Nordafrica, tempeste sul mediterraneo e tempo freddo ed umido sull'Europa. Il vento soffia per un tempo variabile da mezza giornata a molti giorni. Molte persone attribuiscono a questo vento effetti negativi sulla salute e sull'umore per via del caldo e della polvere portata dalle coste dell'Africa e della discesa della temperatura in Europa.

Questi venti soffiano più di frequente, con velocità fino a 100 km/h, in primavera ed autunno raggiungendo un massimo nei mesi di marzo e novembre. Lo stesso vento assume il nome di jugo in Croazia e ghibli in Libia. Lo scirocco che giunge sulle coste francesi contiene più umidità ed assume il nome di marin.

ostro - Sud - S 180°

Ostro (dal latino Auster, vento australe) è il nome tradizionale di un vento che spira da Sud nel Mar Mediterraneo; è anche detto vento di Mezzogiorno. L'Ostro, talvolta, viene identificato impropriamente con i più noti venti di libeccio e scirocco, che spirano anch'essi dai quadranti meridionali.

È un vento caldo e umido portatore di piogge. Il vento è conosciuto anche col nome di Noto dall'omonimo personaggio della mitologia greca Noto (Astreo), figlio di Astreo e di Eos.

I suoi effetti sul clima italiano determinano il richiamo di aria calda da sud.

Il vento è generalmente secco se associata all'espansione dell'anticiclone subtropicale africano verso nord; in tal caso è apportatore di onde di calore che possono essere anche durature, i cui effetti maggiori si hanno ove tende a fohnizzarsi.


LIBECCIO - SW - SW 225°

Il Libeccio è un vento di Mezzogiorno o Ponente (spira da Sud-Ovest), anche detto Africo o Garbino.

Vi sono più ipotesi sul nome: la più diffusa, è che derivi dal fatto che nell'isola di Zante, presa come punto di riferimento per la denominazione dei venti, il Libeccio spira dalla Libia (antico nome del continente africano).

L'altra, accreditata presso i linguisti, è che derivi dall'arabo lebeg.

Il nome Garbino è utilizzato nell'area orientale dell'Emilia-Romagna, nel nord delle Marche e in Abruzzo. In Friuli, nella Venezia Giulia, in altre aree delle Marche e in Dalmazia è chiamato Garbin.

Nell'Italia meridionale è conosciuto molto bene per il calore che porta con sé, e i contadini sanno bene che cosa significa avere i raccolti e le piante distrutte dalle libecciate di fine estate.

Durante la stagione estiva, il vento di libeccio soffia generalmente come brezza di mare lungo le coste occidentali della penisola italiana e come brezza di terra lungo quelle orientali, in condizioni di stabilità atmosferica.

Nella stagione estiva e, in misura nettamente minore anche nelle altre stagioni, il vento può fohnizzarsi lungo il versante adriatico e sullo Jonio, oltre che sulle coste orientali della Sardegna e su quelle settentrionali della Sicilia.

ponente - Ovest - W 270°

Il Ponente, anche detto Zefiro o Espero è un vento del Mar Mediterraneo che spira da Ovest.

La denominazione è conferita dal punto cardinale dal quale soffia.

Il vento di ponente soffia generalmente come brezza marina durante la stagione estiva, lungo le coste della Maremma grossetana e del Lazio, inoltrandosi in modo più o meno deciso anche nel corrispondente retroterra, svolgendo un'azione alquanto mitigatrice sulla calura, pur tendendo ad elevare moderatamente i tassi di umidità per la provenienza dal mare.

Il vento assume le medesime caratteristiche anche lungo le coste occidentali della Puglia e della Sicilia; sulla Puglia orientale e sulla Piana di Catania e le corrispondenti coste orientali dell'isola può determinare invece un sensibile aumento delle temperature per effetto favonico, accompagnato però da bassissimi tassi di umidità.

 

 MAESTRALE - NW - NW 315°

Il maestrale (o mistral dall'antico provenzale maestral) è il vento che spira da Nord-Ovest. Viene così denominato perché, lungo la direzione nord-occidentale rispetto all'isola di Zakynthos (Zante o Zacinto, in Grecia). Secondo una versione ugualmente accreditata, il nome deriva da "magister mundi" o da "magister gentis", ovvero dal modo in cui i navigatori identificavano Roma che all'epoca rappresentava appunto la città principale (maestra) del mondo conosciuto. Altri sostengono che derivi dall'antico provenzale "maestral" che però avvalora la tesi che si tratti di un vento proveniente da una direzione "maestra", principale, come quella della città eterna. Il maestrale è detto anche "Provenza" in quanto arriva al Mediterraneo passando principalmente per le coste provenzali.

La genesi di questo vento si ha quando correnti di aria polare o artica irrompono nel Mediterraneo occidentale dalle coste della Provenza. In queste circostanze le masse d’aria provenienti da Nord, scavalcano il Massiccio Centrale francese ed i Pirenei, incanalandosi poi lungo la valle del Rodano, dove vengono molto accelerate dalla rapida discesa sui versanti sottovento. Nella maggior parte dei casi, questa accelerazione consente ai venti di Mistral di giungere ancora irruenti fino alle coste di Corsica e Sardegna.

Se associato alla discesa di aria artica marittima o aria polare fredda marittima, il vento assume le caratteristiche di vento freddo e umido, determinando un peggioramento delle condizioni del tempo con associata una progressiva e netta diminuzione delle temperature. In questo contesto, le regioni italiane maggiormente esposte al maltempo e al calo termico sono quelle del versante occidentale ove, nella stagione invernale, si possono avere nevicate associate fino a quote molto basse e, localmente anche in pianura. La diminuzione sensibile della temperatura avviene nel momento in cui si verificano le precipitazioni, quasi sempre sotto forma di rovescio o temporale.

Altri Venti

Fohn: questo è un vento composto da aria molto umida proveniente dalle zone nordiche dell’europa, che superate le catene montuose a nord della penisola italiana giunge sulle parti più settentrionali.         
Salendo di quota per superare le montagne l’aria si raffredda notevolmente e, varcate le cime, solitamente dà origine a precipitazioni dovute alla condensazione dell’aria.      
Una volta scesa di nuovo l’aria si scalda ritornando ad essere densa di umidità.   
Ghibli: solitamente si manifesta sotto forma di forti raffiche di vento caldo e secco, proveniente dal nord Africa ed in particolare dalla zona della Libia. Le condizioni che lo generano sono rappresentate da una situazione di bassa pressione sul centro Europa contrapposta ad una di alta insistente sull’area settentrionale africana.    
Bora: una situazione di bassa pressione sull’Adriatico meridionale, in contemporanea ad una alta pressione agente sul centro europa, dà origine ad uno dei venti più forti quanto ad intensità (anche sensibilmente oltre i 100 Km orari) che soffia sulle coste italiane.         
L’aria che questo vento porta con sé è molto fredda in quanto proveniente dal nord-est dell’europa, e solitamente porta con sé notevoli perturbazioni, anche se si può distinguere una bora, chiamata bora chiara (al contrario di quella appena descritta che è soprannominata bora scura), associata a cielo sereno e bel tempo.
Le onde che ne derivano raramente però raggiungono una buona qualità per il breve fetch della mareggiate che si generano, ma possono riguardare zone molto vaste, a partire dalla riviera romagnola fino alle coste pugliesi.